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TOMOYO Linux Cross Reference
Linux/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst

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  1 .. include:: ../disclaimer-ita.rst
  2 
  3 :Original: :ref:`Documentation/process/volatile-considered-harmful.rst <volatile_considered_harmful>`
  4 :Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
  5 
  6 .. _it_volatile_considered_harmful:
  7 
  8 Perché la parola chiave "volatile" non dovrebbe essere usata
  9 ------------------------------------------------------------
 10 
 11 Spesso i programmatori C considerano volatili quelle variabili che potrebbero
 12 essere cambiate al di fuori dal thread di esecuzione corrente; come risultato,
 13 a volte saranno tentati dall'utilizzare *volatile* nel kernel per le
 14 strutture dati condivise.  In altre parole, gli è stato insegnato ad usare
 15 *volatile* come una variabile atomica di facile utilizzo, ma non è così.
 16 L'uso di *volatile* nel kernel non è quasi mai corretto; questo documento ne
 17 descrive le ragioni.
 18 
 19 Il punto chiave da capire su *volatile* è che il suo scopo è quello di
 20 sopprimere le ottimizzazioni, che non è quasi mai quello che si vuole.
 21 Nel kernel si devono proteggere le strutture dati condivise contro accessi
 22 concorrenti e indesiderati: questa è un'attività completamente diversa.
 23 Il processo di protezione contro gli accessi concorrenti indesiderati eviterà
 24 anche la maggior parte dei problemi relativi all'ottimizzazione in modo più
 25 efficiente.
 26 
 27 Come *volatile*, le primitive del kernel che rendono sicuro l'accesso ai dati
 28 (spinlock, mutex, barriere di sincronizzazione, ecc) sono progettate per
 29 prevenire le ottimizzazioni indesiderate.  Se vengono usate opportunamente,
 30 non ci sarà bisogno di utilizzare *volatile*.  Se vi sembra che *volatile* sia
 31 comunque necessario, ci dev'essere quasi sicuramente un baco da qualche parte.
 32 In un pezzo di codice kernel scritto a dovere, *volatile* può solo servire a
 33 rallentare le cose.
 34 
 35 Considerate questo tipico blocco di codice kernel::
 36 
 37     spin_lock(&the_lock);
 38     do_something_on(&shared_data);
 39     do_something_else_with(&shared_data);
 40     spin_unlock(&the_lock);
 41 
 42 Se tutto il codice seguisse le regole di sincronizzazione, il valore di un
 43 dato condiviso non potrebbe cambiare inaspettatamente mentre si trattiene un
 44 lock.  Un qualsiasi altro blocco di codice che vorrà usare quel dato rimarrà
 45 in attesa del lock.  Gli spinlock agiscono come barriere di sincronizzazione
 46 - sono stati esplicitamente scritti per agire così - il che significa che gli
 47 accessi al dato condiviso non saranno ottimizzati.  Quindi il compilatore
 48 potrebbe pensare di sapere cosa ci sarà nel dato condiviso ma la chiamata
 49 spin_lock(), che agisce come una barriera di sincronizzazione, gli imporrà di
 50 dimenticarsi tutto ciò che sapeva su di esso.
 51 
 52 Se il dato condiviso fosse stato dichiarato come *volatile*, la
 53 sincronizzazione rimarrebbe comunque necessaria.  Ma verrà impedito al
 54 compilatore di ottimizzare gli accessi al dato anche _dentro_ alla sezione
 55 critica, dove sappiamo che in realtà nessun altro può accedervi.  Mentre si
 56 trattiene un lock, il dato condiviso non è *volatile*.  Quando si ha a che
 57 fare con dei dati condivisi, un'opportuna sincronizzazione rende inutile
 58 l'uso di *volatile* - anzi potenzialmente dannoso.
 59 
 60 L'uso di *volatile* fu originalmente pensato per l'accesso ai registri di I/O
 61 mappati in memoria.  All'interno del kernel, l'accesso ai registri, dovrebbe
 62 essere protetto dai lock, ma si potrebbe anche desiderare che il compilatore
 63 non "ottimizzi" l'accesso ai registri all'interno di una sezione critica.
 64 Ma, all'interno del kernel, l'accesso alla memoria di I/O viene sempre fatto
 65 attraverso funzioni d'accesso; accedere alla memoria di I/O direttamente
 66 con i puntatori è sconsigliato e non funziona su tutte le architetture.
 67 Queste funzioni d'accesso sono scritte per evitare ottimizzazioni indesiderate,
 68 quindi, di nuovo, *volatile* è inutile.
 69 
 70 Un'altra situazione dove qualcuno potrebbe essere tentato dall'uso di
 71 *volatile*, è nel caso in cui il processore è in un'attesa attiva sul valore
 72 di una variabile.  Il modo giusto di fare questo tipo di attesa è il seguente::
 73 
 74     while (my_variable != what_i_want)
 75         cpu_relax();
 76 
 77 La chiamata cpu_relax() può ridurre il consumo di energia del processore
 78 o cedere il passo ad un processore hyperthreaded gemello; funziona anche come
 79 una barriera per il compilatore, quindi, ancora una volta, *volatile* non è
 80 necessario.  Ovviamente, tanto per puntualizzare, le attese attive sono
 81 generalmente un atto antisociale.
 82 
 83 Ci sono comunque alcune rare situazioni dove l'uso di *volatile* nel kernel
 84 ha senso:
 85 
 86   - Le funzioni d'accesso sopracitate potrebbero usare *volatile* su quelle
 87     architetture che supportano l'accesso diretto alla memoria di I/O.
 88     In pratica, ogni chiamata ad una funzione d'accesso diventa una piccola
 89     sezione critica a se stante, e garantisce che l'accesso avvenga secondo
 90     le aspettative del programmatore.
 91 
 92   - I codice *inline assembly* che fa cambiamenti nella memoria, ma che non
 93     ha altri effetti espliciti, rischia di essere rimosso da GCC.  Aggiungere
 94     la parola chiave *volatile* a questo codice ne previene la rimozione.
 95 
 96   - La variabile jiffies è speciale in quanto assume un valore diverso ogni
 97     volta che viene letta ma può essere lette senza alcuna sincronizzazione.
 98     Quindi jiffies può essere *volatile*, ma l'aggiunta ad altre variabili di
 99     questo è sconsigliata.  Jiffies è considerata uno "stupido retaggio"
100     (parole di Linus) in questo contesto; correggerla non ne varrebbe la pena e
101     causerebbe più problemi.
102 
103   - I puntatori a delle strutture dati in una memoria coerente che potrebbe
104     essere modificata da dispositivi di I/O può, a volte, essere legittimamente
105     *volatile*.  Un esempio pratico può essere quello di un adattatore di rete
106     che utilizza un puntatore ad un buffer circolare, questo viene cambiato
107     dall'adattatore per indicare quali descrittori sono stati processati.
108 
109 Per la maggior parte del codice, nessuna delle giustificazioni sopracitate può
110 essere considerata.  Di conseguenza, l'uso di *volatile* è probabile che venga
111 visto come un baco e porterà a verifiche aggiuntive.  Gli sviluppatori tentati
112 dall'uso di *volatile* dovrebbero fermarsi e pensare a cosa vogliono davvero
113 ottenere.
114 
115 Le modifiche che rimuovono variabili *volatile* sono generalmente ben accette
116 - purché accompagnate da una giustificazione che dimostri che i problemi di
117 concorrenza siano stati opportunamente considerati.
118 
119 Riferimenti
120 ===========
121 
122 [1] https://lwn.net/Articles/233481/
123 
124 [2] https://lwn.net/Articles/233482/
125 
126 Crediti
127 =======
128 
129 Impulso e ricerca originale di Randy Dunlap
130 
131 Scritto da Jonathan Corbet
132 
133 Migliorato dai commenti di Satyam Sharma, Johannes Stezenbach, Jesper
134 Juhl, Heikki Orsila, H. Peter Anvin, Philipp Hahn, e Stefan Richter.

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